giovedì 13 novembre 2008

scambio posizione consolidata per nuova idea

siamo così abituati al nostro comportamento abitudinario da non stupirci più. leggere lo stesso giornale, ordinare il gelato alla stracciatella, tornare a casa per correndo la stessa strada, scrivere il giovedì, uscire il venerdì, prendere il caffè alle 10.10, chiamare qualcuno quando si è giù di morale, messaggino alle 13.30, mettere MTV durante le pulizie del sabato. Siamo contenti, o addirittura pretendiamo, che gli altri conoscano le nostre abitudini e che, in definitiva, sappiano che siamo abitudinari. Non discuto sul fatto che siano un ottimo sistema per risparmiare tempo, trovare subito le chiavi della macchina, il certificato elettorale o la fattura del meccanico, ma diventano stupidità quando ti fanno prendere una posizione senza pensare, giudicare senza guardare, non ascoltare le persone perché pensi già di sapere cosa diranno, non guardarti dentro per capire cosa succede. a te, al tuo mondo, alle persone che ci vivono dentro.
Non sono sicuramente una persona che non sa guardare le cose da punti di vista differenti o che rimane arroccata nelle sue posizioni oltre ogni ragionevole dubbio, ma anch’io cambiando piccole abitudini e aprendomi al “diverso” ho avuto piacevoli sorprese: la scorsa settimana mi sono stupita sentirmi bene ad una festa piena di sconosciuti, qualche settimana prima ho giudicato frettolosamente una persona ritenendola poco interessante e relegandola nell’angolo di quelli che non avrei mai voluto conoscere. e alla fine scopro di quanto mi fossi sbagliata, un ragazzo eccezionale, che della vita, dei suoi problemi e di come superarli poteva insegnare ai migliori di noi, poi ho provato ad assaggiare qualcosa che ero sicura non mi piacesse e…sorpresa! buonissimo! Au revoir

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