giovedì 29 gennaio 2009

onore al merito

“c'è chi non dice nulla per paura di offendere il re....
e chi non dice nulla perché se tiene quegli occhiali continua a sembrare un mona”

Eccolo qui. l’umorismo irriverente dei non allineati. di quelli che ancora sanno rifiutare il sistema che ci vuole tutti in riga, pronti a soccombere per l’amor di patria. ecco il guizzo di dignitoso disdegno del precostituito. una sana risata vi seppellirà tutti.


Difenderò con la vita l'identità dell'autore della citazione.


giovedì 15 gennaio 2009

Piacevolmente sorpresa

Mi hanno definito introversa. poiché avrei molto da dire al riguardo, e molto da recriminare a chi si permette di giudicare senza conoscere, ma d’altro canto voglio sapere ciò su cui esprimo le mie opinioni, effettuo ricerca sul web:

«L'introversione è un orientamento tipologico della personalità caratterizzato da un ricco corredo emozionale che, comportando un rapporto con la realtà prevalentemente intuitivo e empatico, obbliga il soggetto a interrogarsi, in maniera più o meno organizzata intellettivamente, sulla complessità che si cela dietro le apparenze, e quindi interferisce, in misura diversa, sull'adattamento al mondo così com'è.»

mmh! come inizio mi stupisce! credevo di trovare un crogiuolo di astratti e sterili cliché sull’argomento, a partire dalla definizione.. e devo dire che è uno stupirsi molto piacevole! con nuovo spirito continuo la mia breve ricerca, curiosità, giudizi/pregiudizi, riflessioni di natura psicologica:

  • gli introversi non sono necessariamente timidi. Le persone timide sono ansiose e spaventate o auto-lesioniste in ambiti sociali; gli introversi generalmente no. Gli introversi non sono misantropi, piuttosto, gli introversi sono persone che trovano le altre persone stancanti.
  • gli estroversi sono energizzati dalle altre persone, e appassiscono o si deprimono quando sono sole. per gli introversi, stare da soli coi propri pensieri è riposante come dormire, nutriente come il mangiare. Il nostro motto è: “Io sono ok, tu sei ok. In piccole dosi.”
  • quante persone sono introverse? “la minoranza nella popolazione normale, ma la maggioranza della popolazione dotata.”
  • nella nostra società estrovertistica essere aperti è considerato normale e quindi desiderabile, un marchio di felicità, sicurezza, leadership. Gli estroversi sono visti come generosi, vibranti, caldi, empatici. Gli introversi sono descritti con parole come: difensivo, solitario, riservato, taciturno. Parole nient’affatto generose, parole che suggeriscono una parsimonia emozionale e una personalità minore.
  • « In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuole tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione di essere un estraneo e ho sempre sentito bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni. Sento fortemente, ma senza rimpianto, di toccare il limite dell'intesa e dell'armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili. » - Albert Einstein, Come io vedo il mondo, p.19 -

A questo punto lo devo ammettere: ho cominciato questo post con il preciso intento di smentire, punto per punto, perché e per come io non potessi essere definita introversa. e come spesso accade (per mia fortuna) ho cambiato completamente idea! Oh, siiiii! sono introversa! (ringrazio http://viasenzanome.wordpress.com da cui ho tratto il materiale riportato in questo post). E poiché non voglio rovinarmi questo inaspettato momento di gioia rimando ad un’altra occasione la filippica contro gli ignoranti (proprio nel senso di persone che ignorano), i superficiali e i dispensatori di pregiudizi. byebye

venerdì 9 gennaio 2009

Oggi

Levo un grido. un disperato appello. perché oggi ne ho la forza, perché oggi capisco che non si può far finta di non vedere, non ci si può più nascondere dietro mondi immaginari e fiabe di candida bellezza. Dietro parole di coraggio o silenzi di discorsi sospesi. Oggi guardo la realtà, nel suo essere più nuda e cruda, senza illusioni, senza moralismi, senza giudizi. Oggi mi permetto e posso soffrire per ciò che mi fa male, con il cuore in mano piango chi non sta bene, ricordo i giorni felici e anche quelli meno sereni. non per compianto, ma per semplice e assoluta onestà. perché oggi guardo in faccia chi mi sta di fronte e lascio che veda ciò che ho sempre nascosto. oggi non mi celo.