giovedì 25 settembre 2008

qui e ora.. parte seconda

giornatina infinita, di quelle che più guardi l’orologio e meno tempo è passato. ridicolo come si comporti certa gente, che cerca di apparire di più. più giovane, più adulta, più attraente, simpatica, intelligente, interessante, benestante, colta. fantastico quanto possa essere appagante tornare a casa, stanca che vorresti solo buttarti sul divano e riscoprirsi distesi sul pavimento a ridere mentre la mamao ti assale in cerca di coccole. in un certo modo inquietante leggere l’ultima pagina di un libro e sentire distintamente dentro di sé che un’epoca è finita, capire che è il momento di spiccare quel salto che da un po’ rimandi e atterrare al di là del fosso, nell’età adulta. curioso come qualcuno che non ti aspetti ti chiami, nel mezzo di una giornata così e ti faccia ricordare quanto è bella la vita, quella fatta di piccole cose da assaporare giorno per giorno, di quei dettagli che all’occhio disattento sfuggono ma che rendono unica ogni singola giornata. 

mercoledì 24 settembre 2008

25

25 anni e sentirli tutti.

io, che soffrivo di insonnia, io che la notte da piccola mi inventavo storie di principesse e cavalieri per vincere la noia delle lunghe ore prima di addormentarmi, io che i film li ho visti tutti in seconda serata, che dalle 23 mi si apriva un mondo di cose da fare quando finalmente tutti andavano a dormire, io che avevo circa un’ora e mezza più degli altri per leggere la sera, io, dicevo, che oggi invece mi addormento come una vecchietta davanti al film delle 21, che in macchina non faccio più di 50 km senza schiacciare un pisolo, che in spiaggia aspettavo le 17 per mettermi sulla sdraio sotto il sole del tramonto per farmi un sonnellino e che ho addirittura provato ad addormentarmi con maschera e boccaglio in alto mare prima di tornare in spiaggia… Ecco appunto, il mare. oggi avrei voluto raccontare delle mie ferie, ma me le voglio godere ancora un po’ ad immagini senza filtri nella mia mente prima di analizzarle stile occhiocinico/britishumor come mio solito.. Au revoir!

venerdì 12 settembre 2008

sole, spiaggia, mare!

Cern di Ginevra. esperimento del 9 settembre scorso. Se devo essere sincera ero tra quelle persone a cui era balenato per la mente che, davvero, alle 9.30 di tre giorni fa la terra sarebbe potuta essere inghiottita dal microscopico buco nero che si sarebbe sviluppato dallo scontro tra i protoni. e questo perché sono davvero convinta che l’umanità un giorno si autodistruggerà, non so se per incompetenza o per semplice disattenzione, ma lo farà. le nostre coscienze sociali (e i livelli di intercettazione antiterrorismo) sono ormai troppo raffinati per permettere un attacco mondiale, stile bomba atomica o chissà che altro e l’idilliaca promessa di un futuro di pace e perfezione eterna non rientra nelle mie visioni. Insomma come dire: confido nella tecnologia, ma non nell’uomo... e come darmi torto??   
Ma tanto sta, alla fine pare che per ora siamo ancora tutti qui, e per fortuna! Perchè dopo aver tanto aspettato le ferie, quelle vere, 
  • quelle con l’aereo così stretto che per fare la pipì devi chiedere scusa a tutti i passeggeri seduti al lato corridoio da dove sei seduta te a alla coda dell’aereo, 
  • le ferie che la valigia questa volta comincio a prepararla almeno due giorni prima ma poi finisce che a due ore dalla partenza il tuo ragazzo ti guarda sconsolato mentre corri da una parte all’altra della casa urlando istericamente “ti avevo detto di non spostare le miei cose! chi ha usato per ultimo le forbici? ecco, ti avevo detto di comperare il doposole!”, 
  • l’eritema alla seconda ora di spiaggia, che la gente ti guarda, ti addita, magari ti dice che ti stai bruciando e tu con storico coraggio e impassibile sopportazione del dolore rispondi: “no, non è niente, mi viene sempre” e devi pure sorridere così che la smettano di preoccuparsi,
  • le ferie con le piste per le biglie, quelle che passi tutto il pomeriggio a costruirle, le ingrandisci, le alzi,le proteggi dalla marea che intanto si alza, fai il percorso principale e poi le deviazioni per confondere chi gioca, le buche dietro curva cieca da dove non tirerai mai più su le biglie, i ponti della morte larghi un centimetro, quelle piste che poi arriva sera e non hai ancora fatto un solo lancio, ma che in fondo il bello è costruirle anche perché..le biglie non le hai mai avute in vita tua, 
  • le ferie con il mega albergo e la piscina dove fare le sempreverdi imitazioni di Aldo Giovanni e Giacomo (tre uomini e una gamba), 
  • le ferie delle partite a carte infinite con i tornei a chi esce prima e che pur di continuare a giocare tutti insieme continui ad alzare il punteggio di uscita, 
  • le ferie quelle che arrivi all’aeroporto mezza giornata prima del dovuto perché hai l’aereo alle 17.30, calcoli due ore di anticipo e due ore di macchina e poi un’ora per stare tranquilli e poi una mezz’ora perché non si sa mai che ti vuoi fermare a mangiare un boccone per strada e poi un quarto d’ora che così carichi la macchina e parti in orario e poi un'altra mezz’ora che magari prima di partire ti bevi un caffè al bar e alla fine parti la mattina e pranzi in aeroporto, 
insomma, dicevo, dopo aver tanto aspettato le ferie, farmele inghiottire dal quel buco nero mi avrebbe dato quantomeno fastidio! .. eh, sisisi!!! ancora tre giorni e l’aereo che mi porterà a Marsa Alam diventerà solida realtà davanti ai miei occhi. Caldo, arrivoooooo

giovedì 4 settembre 2008

Qui e ora..

Piedino tengo il ritmo, testa annuisco mentre ascolto il live del concerto che ho visto a Praga. 

Penso. 
Cerco, sfoglio, imparo, provo, riesco, mi vanto, faccio disastri, poi li sistemo, riprovo. è la mia vita in questo periodo, divisa tra lavoro e casa, voglia di viaggiare e di cambiamento, voglia di sistemare le cose che non mi piacciono e paura di lasciare quello che conosco. Ma in fondo non so vivere in altro modo. Voglio, voglio, voglio. sono in tensione, spero, provo e riprovo. non so fare in altro modo, non so accettare le cose o arrendermi senza averci sbattuto la testa. dolorosamente o meno, sempre e comunque. Ho appena finito di leggere il segreto di Monna Lisa e ho ritrovato esattamente quello che cerco. due righe di testo che descrivono la protagonista, ma potevano essere miei pensieri, di ciò a cui aspiro, di quello che vorrei poter dire di me un giorno. 

“Prima di tutto, è se stessa. Autentica. Senza impurità. Senza inganni né finzioni. Ecco com’è. Trasparente. E’ curioso. Questa trasparenza con se stessa e con gli altri la rende nello stesso tempo misteriosa” 
-Il segreto di Monna Lisa, Dolores Garcìa-