giovedì 30 aprile 2009

me and myself...

cerco sempre di scrivere nei momenti di positività, quando sono tranquilla, quando riesco a vedere il bello e il buono delle situazione e delle persone. e non solo perché mi piace pensare di essere così, di saper essere in questo modo nella maggior parte del mio tempo, ma anche perché in tutta sincerità penso che nessuno leggerebbe volentieri le lagne di un lagnona, no? trovo più interessante chi mi fa vedere il lato nascosto e meno ovvio della realtà. non di certo chi me la dipinge a tratti foschi perché così è più semplice. e sebbene questo spirito un po’ da Pollyanna decisamente mi piaccia e mi appartenga, ciò nonostante ancora so stupirmi di quanto, in fondo, sia meno autoimposto di quanto creda. La misura di quanto io davvero creda nella bontà delle cose e delle persone, la capacità di vedere il bene oltre ogni ragionevole dubbio me la dà il mio modo di reagire in ambito lavorativo. Io rido delle cose, delle persone, delle situazioni e in fondo questo rientra nella mia positività. così come allo stesso modo ci rido in modo più ironico, vedendoci il lato più sarcastico, il lato dolceamaro delle cose. Ma alla fine, se il mio capo mi dice che fino ad ora ha fatto tutto il possibile per darmi il meglio. cazzarola, ma io ci credo. se mi dice che più di così non era possibile fare, che davvero ci ha provato. beh, porcaccialamiseriaccio, non so fare a meno di credergli. così se adesso mi anticipa che con buona probabilità tra i tagli dell’azienda ci sarò anch’io, ma questa è stata una decisione che lo ha fatto soffrire dal lato umano e professionale, insomma il classico e sempreverde “ha fatto più male a me di quanto ne farà a te”.. ragazzi, ebbene io ci credo. non ci posso fare niente. razionalmente mi rendo conto che non dovrei farlo, che forse è nella sua convenienza mantenere un certo buon rapporto col collaboratore, che forse pensa che così il povero ex collaboratore né gli farà causa né parlerà male di lui ad altre aziende o ad altri possibili clienti.. ma irrazionalmente, nel mio cuore.. io davvero credo a quello che mi viene detto. Beh, ragazzi, per evitare ogni malinteso sappiate che io credo ogni santissima volta a Berlusconi, ai discorsi di fine anno del presidente, alle 7 donne su 10 che dicono che una crema funziona, alla pubblicità, alle recensioni dei film, ai concorrenti dei reality, ad Annamaria Franzoni, al mostro di Loch Ness, all’esistenza degli alieni (e a quella dei man in black). davvero, non ci posso davverodavvero fare niente…

giovedì 9 aprile 2009

a caccia di farfalle!

Ci sono cose che non ti aspetti. cose che fermano per qualche istante la tua vita e ti fanno riflettere. anche solo un minuto, anche solo quella frazione di secondo che renderà per sempre quella giornata significativa. e anche se non lo ricorderai, quel giorno sarà stato differente dagli altri.
E' il giorno in cui hai scoperto che esiste la morte, ad esempio. quel giorno nel quale d'improvviso hai capito che non era nè un'entità astratta, nè una di quelle cose che accadono solo nei film. o agli altri. o lontano da qui.
è quel giorno in cui credendo di andare a farti un giretto, mentre la tua dolce metà china di lato si massaggia la schiena scopri d'improvviso quanto è vera e quanto è senti incredibilmente forte dentro di te l'espressione "io voglio invecchiare con te".
quel giorno in cui tuo papà ti guarda con amore, così come ha sempre fatto, e tu te ne rendi conto.
quel giorno in cui perdi davvero la pazienza in macchina, smetti di sfanalare e passi al clacson. il clacson è una dipendenza, quando cominci ce l'avrai dentro per sempre.. e individui le persone che odierai quando sei in macchina: vecchi col cappello e signore in compagnia. e la signora che trovo la mattina e che non è capace di attraversare il secondo stop, che inchioda alla terza svolta (che ci siano, oppure no, macchine in arrivo) e a cui devo l'ottimo umore con cui varco la soglia dell'ufficio. queste sono persone per le quali dovrebbe essere istituito il divieto di transito:

  • nelle ore di punta
  • nelle strade di difficile sorpasso
  • nel mio percorso casa lavoro
no anzi sono persone a cui dovrebbe essere tolta la patente. e cosa dire dell'ora maledetta??? ore 9.15, fateci caso. se siete in giro in macchina scoprirete che quella è l'ora in cui tutti quelli che non prendono la macchina da almeno qualche decennio (e quasi sempre parliamo di vecchiette in compagnia e vecchi col cappello) pensano sia il caso di riporvarci. nel frattempo dimostrano chiaramente di aver dimenticato:
  • l'uso delle frecce: metteranno la freccia circa un paio di chilometri prima di svoltare, lasciandoti arrivare alla conclusione che probabilmente l'hanno solo inavvertitamente azionata. aspettano che tu stia per sorpassarli, poi girano. oppure girano. e poi mettono la freccia. nella migliore delle ipotesi la mettono mentre girano.
  • uso di pedali quali freno o acceleratore: proseguono con costanza encomiabile attorno ai 40 all'ora. oppure con fantasiosa alternanza passano dagli 80 ai 40, senza alcun motivo se non un desiderio manifesto di essere incidentati (e poi picchiati) dall'autista della macchina che li segue.
  • corretta percezione delle distanze: all'uscita dalle strade secondarie si immetteranno nella principale solo all'avvicinarsi della vettura che sopraggiunge nel senso perpendicolare di marcia
  • valutazione del rischio: accelerano in curva, rallentano nei rettilinei. se vedono una pozzanghera rallentano finchè non l'hanno superata. "signora, pensela de negar inte quela posa???"
mamma mia, ci potrei scrivere un libro! e, ops.. l'ispirazione delle giornate un po' romanticamente importanti.. l'ho persa! au revoir!!