giovedì 11 dicembre 2008

..il mio canto libero..

Viaggio troppo poco, guido troppo poco. perché quando il paesaggio sfreccia veloce ai lati del finestrino la mia mente comincia a vagare, percorre vie nuove e si perde tra uno scorcio di cielo e l’altro. In uno di questi miei ultimi momenti di perdizione mentale ho cercato di immaginare quanta gente, quante vite, quante storie siano passate sulle stesse vie che oggi percorro io, in macchina, a piedi, in aereo o in treno. quante vite di tempi lontani, lontanissimi, ma anche solo di un centinaio d’anni prima hanno vissuto dove ora scorre la mia vita oggi? e così, adagiata sulla reale dimensione delle singole vite rispetto al tutto, riflettevo sull’inutilità di dannarsi per cose inutili che solo tra un centinaio d’anni nessuno saprà neanche siano mai esistite. Perché angosciarsi per cose che non rimarranno, forse neanche nei ricordi di chi le ha vissute? Penso a quante persone hanno vissuto, una vita intensa, miseria, interessante, monastica, lavorativa, solitaria o attorniata di persone, sposandosi oppure no, avendo dieci figli, uno soltanto o nememno uno, da soli o per sempre amando la propria mezza mela, vite in cui si sono costruite palazzi, case, scuole, chiese, strade, sentieri, fontane e mille mille altre cose che il tempo ha riportato terra alla terra. quante vite, quante storie. di cui non è rimasto nulla. E allora lascio agli altri le smanie di potere, lascio agli altri l’arrivismo, la voglia di comandare, il desiderio di sopraffare, la necessità di fare carriera ad ogni costo, pestare i piedi agli altri, non dormire la notte per prepararsi a combattere l'inutile di giorno. Lo lascio agli altri. Io, io per me tengo ben strette le serate a fare la stupida con le mie amiche, i sorrisi complici, le confidenze al telefono, gli abbracci nella notte, le carezze, le lacrime che si perdono in un bacio, un sorriso sotto le coperte, addobbare l’albero con un sottofondo di jingles natalizi. io mi tengo stretta la mia famiglia, le riunioni alla ricerca del regalo perfetto, le foto di come eravamo, i ritrovi tra ex compagni di scuola, il pranzo di natale, una bimba che cresce, il sorriso di un neo papà. Mi tengo ciò che comunque non sopravvivrà al tempo, ma sono certa rimarrà indelebile nel mio cuore.

giovedì 4 dicembre 2008

God save the Queen

Trovo molto interessante la mia parte intollerante
che mi rende rivoltante tutta questa bella gente
- Frankie Hi Energie -


E il re disse. Popolo, ho due notizie.
Una buona e una cattiva. Quale volete per prima?
E il popolo rispose: quella cattiva Sire, ci dia prima quella cattiva,
così poi abbiamo modo di risollevarci con quella buona!
Popolo, quello passato è stato un duro inverno.
così anche quello prima e questo non si prospetta migliore.
Le scorte di grano sono finite, le vacche sono tutte morte.
Quest’anno ci sarà un’unica cosa da mangiare.
E cosa, Sire, cosa mangeremo? chiese il popolo preoccupato
Merda.

Il silenzio cala nella piazza
Ad un certo punto un popolano si alza:
Sire, aveva detto che c’erano due notizie…
Ci dia quella buona!
La buona notizia, popolo,
è che ce n’è in abbondanza e per tutti.

Spesso poche parole sono meglio di molte, oggi un trafiletto di una canzone e una barzelletta esprimono perfettamente quello che penso. Au revoir