giovedì 15 gennaio 2009

Piacevolmente sorpresa

Mi hanno definito introversa. poiché avrei molto da dire al riguardo, e molto da recriminare a chi si permette di giudicare senza conoscere, ma d’altro canto voglio sapere ciò su cui esprimo le mie opinioni, effettuo ricerca sul web:

«L'introversione è un orientamento tipologico della personalità caratterizzato da un ricco corredo emozionale che, comportando un rapporto con la realtà prevalentemente intuitivo e empatico, obbliga il soggetto a interrogarsi, in maniera più o meno organizzata intellettivamente, sulla complessità che si cela dietro le apparenze, e quindi interferisce, in misura diversa, sull'adattamento al mondo così com'è.»

mmh! come inizio mi stupisce! credevo di trovare un crogiuolo di astratti e sterili cliché sull’argomento, a partire dalla definizione.. e devo dire che è uno stupirsi molto piacevole! con nuovo spirito continuo la mia breve ricerca, curiosità, giudizi/pregiudizi, riflessioni di natura psicologica:

  • gli introversi non sono necessariamente timidi. Le persone timide sono ansiose e spaventate o auto-lesioniste in ambiti sociali; gli introversi generalmente no. Gli introversi non sono misantropi, piuttosto, gli introversi sono persone che trovano le altre persone stancanti.
  • gli estroversi sono energizzati dalle altre persone, e appassiscono o si deprimono quando sono sole. per gli introversi, stare da soli coi propri pensieri è riposante come dormire, nutriente come il mangiare. Il nostro motto è: “Io sono ok, tu sei ok. In piccole dosi.”
  • quante persone sono introverse? “la minoranza nella popolazione normale, ma la maggioranza della popolazione dotata.”
  • nella nostra società estrovertistica essere aperti è considerato normale e quindi desiderabile, un marchio di felicità, sicurezza, leadership. Gli estroversi sono visti come generosi, vibranti, caldi, empatici. Gli introversi sono descritti con parole come: difensivo, solitario, riservato, taciturno. Parole nient’affatto generose, parole che suggeriscono una parsimonia emozionale e una personalità minore.
  • « In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuole tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione di essere un estraneo e ho sempre sentito bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni. Sento fortemente, ma senza rimpianto, di toccare il limite dell'intesa e dell'armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili. » - Albert Einstein, Come io vedo il mondo, p.19 -

A questo punto lo devo ammettere: ho cominciato questo post con il preciso intento di smentire, punto per punto, perché e per come io non potessi essere definita introversa. e come spesso accade (per mia fortuna) ho cambiato completamente idea! Oh, siiiii! sono introversa! (ringrazio http://viasenzanome.wordpress.com da cui ho tratto il materiale riportato in questo post). E poiché non voglio rovinarmi questo inaspettato momento di gioia rimando ad un’altra occasione la filippica contro gli ignoranti (proprio nel senso di persone che ignorano), i superficiali e i dispensatori di pregiudizi. byebye

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