venerdì 6 marzo 2009

iopensotupensieglipensa. se solo si parlasse di meno..

quando parli ed esponi la tua idea non vorresti sia condivisa? e se non condivisa, quantomeno compresa ed eventualmente accettata? quando esprimo un’opinione voglio che la gente dica “oh, si, hai ragione”. c’è solo un’altra risposta che posso accettare “ho capito cosa intendi, ma non lo condivido”. empatia: capacità di identificarsi con l’altro, con le altrui idee. è così difficile? Ma siccome, si, è così difficile, tendenzialmente mi professo apolitica, asportiva, a… però, oggi che così profondamente questa cosa mi infastidisce due cose le voglio dire. uno: questa crisi era necessaria. chennedica la gente, chennedica il popolo, le parrucchiere, gli operai, la mamma del mio capo, gli opinionisti e chi passa il tempo a professare di avere un’idea e a sentire il bisogno di esprimerla. questa crisi sarà lo spartiacque per un mondo meno inquinato, dal punto di vista morale (forse) e ambientale (necessariamente). sopravvivrà chi sarà green, ecocompatibile, eco solidale, eco qualcosa. serviva davvero arrivare ad una crisi del genere per capirlo? evidentemente si.. purtroppo. due: ho trovato un’utilità concreta per questo blog. esprimo qui il mio pensiero in merito al testamento biologico, visti i tempi biblici che ci vorranno affinché ci venga garantita la possibilità di comunicare “legalmente” la propria posizione: ritengo che la vita sia tale finché esiste la possibilità di viverla appieno (e quindi comprenderla, modificandola attivamente in base alle proprie volontà e secondo le possibilità che ci sono state date alla nascita). oltre non la definisco più tale. staccatemi la spina, tagliatemi cibo acqua e quant’altro. non intendo passare un solo minuto distesa su un letto senza possibilità di tornare a VIVERE.

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