martedì 3 giugno 2008

Lovemarks

Io amo Starbucks. Amo quando, in una città sconosciuta del mondo, ho freddo, sono stanca, alzo gli occhi e mi si allarga il cuore. Il grande logo verde e bianco, la sirena racchiusa nell’ovale. L’aroma avvolgente quando entri, il sovraffollamento di personale dietro il bancone pronto a servirti con il più grande dei sorrisi. Quello che ti chiede come va, quello che prende l’ordinazione, quello che quando è pronto il tuo big capucino ti ringrazia col tuo nome!! E i biscotti!! Quegli enormi quadratoni di pastafrolla e cioccolato. Che li intingi nel cappuccino bollente e rimangono tutti interi. Oh, yes I love starbucks!


E’ fantastica anche la versione casalinga, ne elenco i non scontati pregi:

  • non è una polvere quanto un finissimo granulato, in questo modo non si attacca al cucchiaino e quando tenti di aggiungere l’ultima dose di polverina nella caffettiera non ti ritrovi ad avere più caffè attaccato al cucchiaino che nel filtro
  • ogni volta che decidi di farti un caffè non solo apri il barattolo e sei avvolto dall’aroma del caffè, ne senti anche il rumore (sono granuli, appunto)
  • la moka fa un rumore stranissimo: borbotta per tutto il tempo e quando è pronto ha un piccolo sussulto, nient’altro (poi esce tutto e si riversa sul piano di cottura, quindi attenzione!! ..non sono solo rose e fiori!)
  • al momento di ricaricare la moka per una nuova tazza di caffè scopri che la miscela non è rimasta tutta attaccata al filtro (anche se te la sei dimenticata lì 2 giorni) e con un unico movimento fluido e impercettibile del polso riesci a buttare via tutto!

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